A cominciare dall’alto numero di aziende florovivaistiche che hanno aderito, passate dalle 8 di allora alle 30 (anzi virtualmente 31) di oggi: 26 di Pescia e 5 di Uzzano (ma lo statuto apre le porte anche oltre i confini della Valdinievole, ai florovivaisti dei comuni lucchesi di Altopascio e Montecarlo), per un totale di circa 80 ettari prevalentemente a coltivazione intensiva, intorno ai 200 addetti e un numero di tipologie coltivate piuttosto elevato. Si va infatti dalle produzioni di olivi (in più di 20 aziende), a quelle di piante ornamentali (17), di agrumi (8), di mimose (5), ma anche di piante fruttifere (6), di vasetteria fiorita (2), e persino di fiore reciso (1), orchidee (1) e abeti (1).
«Una serie di aziende che spaziano dal classico settore olivicolo alle piante fiorite in vaso, al vivaismo ornamentale, alla specializzazione verticale su una singola coltura, aziende vive e vitali di una generazione imprenditoriale abbastanza giovane e proiettata nel futuro, spesso innovative e soprattutto diverse fra loro, perché la diversità è ricchezza e consente di rispondere meglio al cambiamento». Un simile raggruppamento di soggetti «non si era mai visto prima a livello locale». Segno che il settore florovivaistico del comprensorio di Pescia crede finalmente nell’aggregazione ed è determinato a fare sul serio.
Nello specifico ecco i nostri associati.